I diversi sistemi di smaltimento del vapore acqueo in una lavastoviglie
In fatto di prestazioni le moderne lavastoviglie sono davvero delle fuoriclasse, potenti e infaticabili, in grado di sgrassare lo sporco più incallito. Per aiutare la lavastoviglie a fare meglio il suo dovere bisogna sapergli dare il giusto input, mediante una programmazione corretta e anche economa, sempre con un occhio puntato al risparmio. Un consiglio su tutti, impostare sempre basse temperature, se possibile, in modo da risparmiare sulla bolletta dell’acqua e della luce. Le performance degli ultimi modelli di lavastoviglie in commercio, visibili su www.sceltalavastoviglie.it, sono dimostrabili guardando il risultato, di solito stoviglie brillanti, pulite e perfettamente asciutte, grazie ai nuovi sistemi di evaporazione naturale che funziona, più o meno, così: per l’ultimo risciacquo si imposta la gradazione della temperatura al massimo livello, in modo che surriscalda le stoviglie facendo evaporare l’acqua rimasta per un effetto di asciutto impeccabile.
La tecnologia ha fatto e fa miracoli con gli elettrodomestici, che non hanno niente a che vedere con le macchine rudimentali di qualche anno fa. Per smaltire il vapore esistono diversi metodi riassumibili in tipi differenti di lavastoviglie: i modelli a condensazione naturale, dove il vapore si posa sulle pareti d’acciaio della macchina senza investire le stoviglie, i modelli a ventilazione dove la condensazione naturale viene in un certo senso aiutata dall’azione di una ventola, i modelli dotati di condensatore dove il vapore finisce in forma acquea dentro un serbatorio e i modelli a scarico esterno dove, terminato il ciclo di lavaggio, si apre una porta della macchina che scarica fuori il vapore rimasto. In tutti i casi, il risultato di stoviglie asciutte e pulite è assicurato, nel rispetto della normativa vigente che classifica tutte le lavastoviglie in classe A in grado di garantire un’asciugatura a dir poco perfetta.
Per il buon uso di una lavastoviglie bisogna partire dai programmi, generalmente quelli base sono il ciclo completo (prelavaggio, lavaggio, risciacquo e asciugatura), il ciclo breve da mezz’ora a un’ora, quello quotidiano più sbrigativo e diretto, che non contempla il prelavaggio e, per finire, il ciclo ‘eco’ che è quello a bassa temperatura che si distingue per il maggior risparmio, indicato però solo in presenza di stoviglie non troppo sporche.